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Giornata mondiale del sordo 2024: La storia dei pesci arcobaleno

“Mati maaaa…”: 3 miti sulla sordità da sfatare

Il nostro piccolo dizionario cortese in LIS

La storia dei pesci arcobaleno

C’era una volta un vasto e splendente mare, pieno di vita e di colori. Le sue acque erano in continuo movimento e tra le onde, le correnti e i fondali misteriosi vivevano e nuotavano pesci di ogni forma, dimensione e colore. Ciascuno unico e insieme agli altri parte di un grande mondo chiamato “comunicazione”.

Tra i pesci color arcobaleno ce n’erano alcuni con una protesi che li aiutava a sentire, altri ne avevano due; alcuni avevano impianti e altri ancora non ne avevano affatto. Alcuni pesci erano nati con le loro particolari pinne colorate, mentre altri avevano perso il loro udito nel tempo e avevano imparato ad orientarsi in modi nuovi.

Questo mare era popolato anche da bolle, leggere e scintillanti. Non erano semplici bolle d’acqua, perché ognuna di esse aveva un ruolo fondamentale nella vita dei piccoli pesci arcobaleno.

C’erano bolle più grandi, che rappresentavano la famiglia, sempre vicina e pronta a proteggerli e guidarli.  Altre bolle erano invece gli insegnanti, che con pazienza e dedizione insegnavano ai pesci come muoversi con sicurezza tra le correnti. Poi c’erano le bolle dei terapisti e dei medici, che si prendevano cura dei piccoli pesci, aiutandoli a crescere e a far splendere sempre di più le loro scaglie colorate.

Tutte le bolle, anche le più piccole, avevano un ruolo essenziale nel viaggio dei pesci. Ogni sorriso, ogni parola, ogni esperienza ne creava di nuove, nuove connessioni attraverso le quali raccontare chi erano davvero, crescendo felici e sicuri, forti del loro essere pesci oltre le onde della disabilità.

Questo per noi è la comunicazione: un mare ricco di colori e di sfaccettature. A volte, nuotiamo in scia e il nostro cammino sembra semplice e lineare. Altre volte, però, ci troviamo a nuotare controcorrente, ad affrontare onde sempre più alte. Ma è proprio in questi momenti che il mare ci ricorda la sua bellezza e il valore di ogni sforzo.

In questo mare, non siamo mai soli. Le persone intorno a noi sono pronte a sostenerci proprio come una bolla d’aria che ci dà respiro nei momenti di difficoltà. Perché, nel mare della comunicazione, non importa solo il percorso che facciamo, ma anche il modo in cui lo condividiamo con gli altri.

Così, la comunicazione diventa il mezzo per esprimere la nostra essenza, per raccontare le nostre storie e per crescere insieme agli altri. E mentre nuotiamo, consapevoli di chi siamo e di cosa possiamo diventare, scopriamo che non è la disabilità a definirci, ma la nostra capacità di navigare nel grande mare della vita con coraggio, determinazione e cuore aperto.

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Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo 2024

La Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, istituita nel 2007, il 2 aprile di ogni anno, è un’iniziativa internazionale volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’autismo e promuovere l’accettazione e l’inclusione delle persone autistiche nella società.


L’autismo è un disturbo neurologico che influisce sul modo in cui una persona percepisce il mondo e interagisce con gli altri. Questa giornata offre un’opportunità importante per educare le persone sull’autismo, sfatare miti e pregiudizi, e promuovere una migliore comprensione e supporto nei confronti delle persone autistiche e delle loro famiglie.

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Caregiver, genitori e insegnanti: i protagonisti della Giornata europea della logopedia 2024

Il 6 marzo è la Giornata Europea della Logopedia, un’occasione per riflettere sull’importanza della comunicazione e celebrare il lavoro straordinario dei logopedisti. Quest’anno, la Federazione dei Logopedisti (FLI) dedica particolare attenzione ai caregiver, talvolta famiglie e insegnanti, riconoscendo il loro ruolo cruciale nel supportare i bambini con disturbi del neurosviluppo.

Il Caregiver nel trattamento logopedico

Secondo le statistiche, circa un milione di caregiver in Italia assiste pazienti con disturbi del linguaggio, fornendo loro sostegno nelle cure logopediche. Queste figure svolgono un ruolo fondamentale come partner comunicativi, utilizzando approcci codificati come il Communication Partner Training o la Comunicazione Aumentativa Alternativa per favorire il dialogo e l’interazione.

Il sostegno dei caregiver è particolarmente prezioso in caso di disturbi come l’afasia o le difficoltà comunicativo-linguistiche, dove agiscono come veri e propri ponti comunicazionali. Inoltre, nei casi di disturbi della deglutizione, i caregiver forniscono un aiuto essenziale nell’organizzare e gestire i pasti secondo le indicazioni del logopedista, garantendo la sicurezza e il benessere della persona assistita.

L’importanza della collaborazione

Le famiglie sono spesso i primi educatori dei bambini e hanno un’influenza significativa sul loro sviluppo linguistico e comunicativo. Come figure di riferimento, svolgono un ruolo cruciale nel fornire un ambiente favorevole e nel supportare l’intero processo di diagnosi, trattamento e gestione dei sintomi associati a tali disturbi. Offrono sostegno emotivo e psicologico, contribuiscono alla formazione di una solida autostima, aiutano i bambini ad affrontare le sfide quotidiane e li guidano nel gestire lo stress legato ai loro disturbi.

La collaborazione con professionisti della salute, quali logopedisti, psicologi e terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva per garantire, sviluppare e implementare strategie terapeutiche efficaci, personalizzate sulle esigenze specifiche di ogni bambino.

Ognuno di questi attori gioca un ruolo unico nel percorso di guarigione del bambino e la loro collaborazione può fare la differenza nel raggiungimento degli obiettivi terapeutici.

Genitori e insegnanti possono diventare parte attiva nell’implementazione delle strategie terapeutiche, sotto la guida dei professionisti della salute e attraverso percorsi di counseling genitoriali e Teacher Training. Questo coinvolgimento può riguardare l’uso di tecniche mirate per supportare il linguaggio e la comunicazione, offrendo un contributo concreto al percorso di trattamento.

In alcuni casi, si veda ad esempio il Project ImPACT, metodo ideato dalla Prof.ssa Brooke Ingersoll, il genitore ha un ruolo centrale nella riabilitazione del bambino, guidato dallo specialista, mette in atto le strategie di intervento terapeutico. Il modello, infatti, prevede la formazione del genitore che, dopo un periodo con l’operatore, sarà in grado di stabilire e raggiungere obiettivi, svolgendo autonomamente la terapia con il proprio figlio.

Genitori e insegnanti

I disturbi dell’apprendimento, come la dislessia e la discalculia, possono rappresentare sfide significative per i bambini nel contesto scolastico e sociale. Anche in questo caso, i genitori e gli insegnanti giocano un ruolo fondamentale nel supportare il bambino nel suo percorso educativo.

I caregiver possono collaborare con i logopedisti e altri professionisti della salute per identificare le difficoltà specifiche del bambino e sviluppare strategie di intervento personalizzate. Attraverso un approccio multidisciplinare e un sostegno continuo, i genitori e gli insegnanti possono aiutare il bambino a superare le sfide e a raggiungere il suo pieno potenziale. Dovranno essere sensibili alle esigenze individuali e collaborare attivamente con i logopedisti per implementare le strategie terapeutiche anche a scuola.

La formazione degli insegnanti sull’identificazione precoce dei disturbi del linguaggio e sull’adozione di approcci inclusivi è fondamentale per garantire un ambiente educativo accogliente e stimolante per tutti i bambini.

L’ambiente scolastico

Un altro aspetto cruciale è la creazione di un ambiente di apprendimento positivo e inclusivo, soprattutto per i bambini con disturbi dell’apprendimento. Gli insegnanti, in particolare, svolgono un ruolo chiave in questo contesto, adottando approcci educativi differenziati e sensibili alle singole esigenze.

Promuovere l’inclusione sociale è un’altra sfida importante. Genitori e insegnanti devono lavorare in tandem per garantire che i bambini si sentano accolti e inclusi nella società. Questo può comportare la creazione di eventi e attività inclusivi e l’educazione dei coetanei sulla diversità e l’accettazione.

Nel caso di diagnosi comportamentali (ADHD, DOP), i caregiver e gli insegnanti devono essere particolarmente attenti nel fornire un ambiente strutturato e supportivo per il bambino. Essi possono contribuire ad adottare strategie di gestione del comportamento, stabilire limiti chiari e coerenti, offrire un sostegno emotivo e aiutare il bambino a sviluppare abilità di autocontrollo, di risoluzione dei problemi e di gestione dello stress.

Il coinvolgimento attivo dei caregiver e degli insegnanti è essenziale per il successo del trattamento e il benessere complessivo del bambino. L’adozione di un approccio collaborativo e multidisciplinare può fare la differenza nel garantire un sostegno completo e mirato, favorendo così una migliore qualità di vita per il bambino e la sua famiglia.

Inoltre, è fondamentale che queste figure monitorino i progressi e si assicurino che il trattamento prescritto venga seguito con attenzione. Questo costante feedback è cruciale per adattare il trattamento alle mutevoli esigenze dei bambini.

Genitori e insegnanti nel trattamento della Balbuzie

La balbuzie è un disturbo della fluenza del linguaggio che può influenzare significativamente la comunicazione e l’autostima di un individuo. Nel trattamento della balbuzie, i caregiver, in particolare i genitori e gli insegnanti, giocano un ruolo chiave. Gli studi hanno dimostrato che l’atteggiamento e la reazione del caregiver possono influenzare notevolmente il modo in cui il bambino affronta e gestisce la sua balbuzie.

Lavorare in maniera integrata, anche sul contesto ambientale in cui l’individuo è inserito è fondamentale, al fine di ottimizzare l’efficacia dell’intervento terapeutico, modulando i fattori ambientali, affinché essi si configurino come dei facilitatori e delle risorse protettive per l’individuo (Ruben, 2000)

Alcuni studi hanno ipotizzato che: “un’attitudine negativa, mostrata dai genitori […] possa indurre nel bambino sentimenti negativi, favorendone la strutturazione di un quadro sindromico persistente. (Brutten e Shoemaker, 1967; Van Riper, 1982).

Inoltre, è stato rilevato che i genitori dei pazienti balbuzienti mostrano una maggiore tendenza a instaurare con i propri figli scambi verbali insoddisfacenti caratterizzati da frequenti interruzioni e/o correzioni e l’utilizzo soprattutto di domande e comandi diretti.

Per questo è importante intervenire, i genitori e gli insegnanti devono essere formati per fornire un ambiente di supporto e accettazione al bambino che balbetta. Attraverso l’uso di strategie di comunicazione efficaci e attraverso l’incoraggiamento positivo, i caregiver possono aiutare il bambino a sviluppare una maggiore fiducia nelle proprie abilità linguistiche e a gestire la sua balbuzie in modo più efficace.

Sensibilizzare gli insegnanti nei confronti delle possibili difficoltà dei bambini, rappresenta un elemento protettivo rispetto al buon inserimento nel gruppo classe e al prevenire ed evitare fenomeni di bullismo. Introdurre attività integrate, elaborate dagli insegnanti in sinergia con le figure sanitarie, può favorire una maggiore conoscenza e quindi desensibilizzazione degli alunni verso il disturbo.

In conclusione

I caregiver, compresi i genitori e gli insegnanti, svolgono un ruolo insostituibile nel trattamento dei disturbi del neurosviluppo. La Giornata della Logopedia del 2024 ci offre l’opportunità di riconoscere e celebrare il loro impegno e la loro dedizione nel garantire il benessere e il successo dei trattamenti. La collaborazione tra caregiver e professionisti della salute è fondamentale per fornire un supporto completo e mirato, favorendo così una migliore qualità di vita per i bambini e le loro famiglie.

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Taping Neuromuscolare (NMT): benefici e applicazioni in ambito logopedico e neuropsicomotorio

Il Taping neuromuscolare (NMT) è una terapia biomeccanica innovativa, non invasiva, non farmacologica, che consiste nell’applicazione di strisce elastiche adesive sulla cute che, creando spazio nei tessuti, determinano una stimolazione sensoriale e meccanica dei sistemi muscoloscheletrico, vascolare, linfatico e neurologico.

Taping Neuromuscolare: Cos’è e come funziona?

Nasce in Italia grazie a David Blow, che nel 2003 fonda il “Neuromuscolar Taping Institute” con l’obiettivo di formare medici e professionisti sanitari sull’utilizzo e sulla promozione di validi metodi innovativi.

Il Taping neuromuscolare sfrutta le capacità naturali di guarigione del corpo stimolando il metabolismo cellulare, consentendo l’attivazione dei sistemi neurologici e di circolazione e innescando fenomeni facilitanti la propriocezione neuromuscolare, ovvero la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista.

Il nastro adesivo, definito Tape, è un cerotto di cotone adesivo elastico che riproduce le caratteristiche dell’epidermide in spessore, peso ed elasticità. A seconda delle zone da trattare ha diversi tipi di taglio e spessore, non deve limitare il movimento ma sostenerlo.

Il tape

Il tape è fatto di un filo elastico polimerico ipoallergenico avvolto da fibre di cotone al 100%, ciò consente una rapida evaporazione dell’umidità corporea e dell’essiccazione. Può essere allungato fino al 50% rispetto alla lunghezza standard. E’ resistente all’acqua e può rimanere sul corpo per circa 3-5 giorni senza compromettere la qualità dell’adesivo. Il suo effetto terapeutico è continuo durante le 24 ore e persiste parzialmente per diverse settimane anche dopo la rimozione

L’applicazione mirata del tape permette la formazione di pliche cutanee che durante il movimento corporeo facilitano il drenaggio linfatico, favoriscono la vascolarizzazione sanguigna, riducono il dolore, migliorano il range di movimento muscolo articolare e la postura.

Come agisce a livello muscolare?

L’azione della tecnica si basa su un meccanismo di decompressione e dilatazione: i nastri adesivi, applicati senza tensione, permettono il sollevamento della pelle quindi una riduzione della pressione sulla zona trattata. Di conseguenza, riducendo la pressione sui nodi e sui vasi linfatici, c’è un notevole miglioramento della microcircolazione e grazie alla variazione di pressione all’interno dei vasi (sanguigni e linfatici) si ottiene un maggior effetto drenante.

Le applicazioni in ambito logopedico

Il taping neuromuscolare ha un impatto positivo sull’efficacia delle terapie logopediche nel trattamento di disturbi del neurosviluppo che coinvolgono la sfera del linguaggio. (Smith et al. 2022).

  • Raddrizzamento posturale: apertura del diaframma
  • Cura della voce e disfonia (aumento delle capacità respiratorie e maggiore diametro toracico)
  • Scialorrea
  • Patologie del linguaggio e della comunicazione
  • Disfunzioni miotensive dell’articolazione temporo mandibolare
  • Discinesie strutturali dell’articolazione temporo mandibolare
  • Disfagia
  • Incoordinazione respiratoria
  • Paresi del facciale
  • Deglutizione atipica
  • Ipotonia dei muscoli facciali
  • Mancanza di chiusura delle labbra
  • Ipertonia di muscoli della laringe e del viso
  • Stabilizzazione e controllo della mascella
Il trattamento della disfonia

La produzione di voce umana è un meccanismo complesso che richiede una perfetta sincronizzazione dei muscoli laringei e un corretto posizionamento della glottide. Quando questo meccanismo non viene eseguito correttamente, vi è un disturbo vocale (disfonia). Secondo diversi studi realizzati su pazienti disfonici, l’applicazione del Tape potrebbe accelerare il tempo di recupero funzionale dei pazienti e offrire una migliore risposta riabilitativa ai problemi associati alla disfonia, come le difficoltà di deglutizione e le cicatrici del collo. (pubmed 2017; pubmed 2020)

Applicando il nastro adesivo in zone specifiche del volto e del collo, si mira a migliorare il controllo muscolare e la coordinazione necessari per la fonazione e la produzione del suono, inoltre, mantenendo costante l’effetto rilassante sul tessuto connettivale e sulla fascia muscolare coinvolta, il recupero terapeutico è facilitato.

Trattamento dei problemi della voce

La Dott.ssa Ramella, logopedista e istruttrice di NMT, formata secondo il metodo PROEL (propriocettivo elastico), spiega come il taping sia benefico nella cura della voce in casi di tensione a livello della laringe o del diaframma ma anche per l’impostazione di una postura corretta e funzionale.

Il taping neuromuscolare potrebbe per esempio ridurre la tensione causata da edema locale a livello laringeo dovuta a laringite o altra infiammazione.

Potrebbe essere utilizzato per normalizzare la tensione dei muscoli respiratori accessori, per aumentare la propriocezione del diaframma. […] Una doppia applicazione con neurotaping muscolare una sugli spinali, (dietro il collo) e l’altra sul romboide, può favorire l’allineamento e l’ampliamento dello spazio respiratorio. L’applicazione sul trapezio può diminuire una tensione respiratorio-accessoria che altrimenti creerebbe difficoltà a livello vocale.” (YouTube)

Chiusura delle labbra

Sempre in ambito logopedico, il Taping si è dimostrato efficace nella pratica volta alla chiusura delle labbra, i tagli di nastro adesivo sono stati apposti in modo tale da favorire la contrazione muscolare per mantenere le labbra chiuse e la protrusione labiale.

Trattamento della scialorrea (salivazione eccessiva)

Diversi studi hanno dimostrato che l’applicazione del tape durante la terapia logopedica ha portato ad una riduzione significativa della scialorrea in termini di gravità e frequenza. Nei casi di scialorrea dovuta a debolezza muscolare o paralisi facciale, l’applicazione del nastro adesivo ha favorito la stimolazione di alcuni muscoli facciali strettamente legati alla deglutizione e all’articolazione, nello specifico il muscolo orbicolare delle labbra e i muscoli sopraiaoidei.

Applicazione nella riabilitazione pediatrica 

Il taping neuromuscolare può essere integrato per favorire il controllo motorio e la consapevolezza corporea. Applicando le strisce su specifiche aree del corpo, si cerca di stimolare la corretta sequenza di movimenti e migliorare la percezione sensoriale.

  • Cicatrici da ustione
  • Lombalgia cronica e postura flessa del tronco
  • Sindrome emplegica (paralisi) dell’arto superiore e inferiore
  • Deficit/alterazioni/patologie dell’arto superiore e inferiore
  • Edema post chirurgico
  • Spasticità post ictus
  • Disartria
  • Trauma cranico
  • Patologie post chirurgia oncologica
Disturbo della coordinazione e altre applicazioni

 E’ stato dimostrato come, il taping possa avere effetti benefici nei programmi di intervento riabilitativo di bambini con disturbo della coordinazione. Inoltre, può contribuire a ridurre la fatica muscolare, migliorando la resistenza durante le attività quotidiane. (sciencedirect)

Per quanto riguarda la postura, il meccanismo su cui si basa il Taping può influenzare i meccanorecettori cutanei fornendo una costante stimolazione afferente. Ciò consente il passaggio di un numero elevato di informazioni sensoriali al sistema nervoso centrale, con conseguente miglioramento del controllo e della coordinazione della postura. Il nastro adesivo potrà quindi stimolare l’attività muscolare, supportare i muscoli deboli e fornire un feedback propriocettivo per mantenere l’allineamento posturale e la stabilità posturale. (sciencedirect)

Allo stesso modo, attraverso la stimolazione muscolare provocata dal nastro, il Taping si è dimostrato una efficace forma complementare di fisioterapia per i bambini con incontinenza urinaria. (sciencedirect)

In conclusione, il Taping Neuromuscolare si dimostra un approccio terapeutico versatile ed efficace. Se affiancato alla terapia logopedia e neuropsicomotoria può migliorare la risposta del paziente al trattamento e ridurre i tempi di riabilitazione.

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CRC @ Maker Faire 2022

Il prossimo 7-9 ottobre 2022, si terrà a Roma, presso il Gazometro di Ostiense, la X edizione di Maker Faire – The European Edition, l’edizione europea del più grande evento in Europa di innovazione tecnologica bottom-up, dove creativi, innovatori e sognatori, ma anche start up e centri di ricerca, aziende e Università di tutto il mondo si incontrano per condividere idee e progetti.

Quest’anno, il CRC – Centro Ricerca a Cura, in occasione del ventennale della sua fondazione, sarà presente con due stand dedicati a due progetti tecnologici, sviluppati, uno in collaborazione con il Politecnico di Milano, l’altro con SONY CSL.

Il CRC, specializzato nella riabilitazione dei Disturbi del Neurosviluppo, è da sempre attento, nei sui percorsi di cura, a offrire ai propri pazienti trattamenti innovativi, sviluppati, tenendo conto delle linee guida nazionali e degli ultimi traguardi scientifici raggiunti a livello nazionale e internazionale, da realtà non necessariamente connesse al mondo della sanità.

Speak in Public

Dal 2015, è attiva la collaborazione con il Dipartimento di Elettronica e Informatica della Facoltà di Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano.

Assieme alla prof.ssa Franca Garzotto, docente di Ingegneria Informatica dell’Ateneo milanese, negli ultimi due anni, la prof.ssa Donatella Tomaiuoli – CEO del CRC – Centro Ricerca e Cura e docente all’interno della facoltà di Logopedia della Sapienza Università di Roma e dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata – hanno lavorato a una tecnologia, Speak in Public, basata sull’utilizzo integrato di in visore HDM e di un braccialetto dotato di biosensori, in grado di rilevare i valori fisiologici riconosciuti come indicatori del livello di arousal della persona rispetto agli stimoli esterni.

Questa, inserita nell’ambito dell’intervento riabilitativo della persona che balbetta – specie in età adolescenziale e adulta – è in grado di riprodurre, in realtà virtuale, diversi scenari di vita quotidiana, dove è richiesta una qualsiasi forma di interazione verbale, caratterizzati da N distrattori che il clinico può, di volta in volta, impostare, sia a livello qualitativo che quantitativo, in accordo con gli obiettivi di terapia. I biosensori, in tempo reale, consentono di avere feedback puntuali sullo stato di attivazione del paziente (battito cardiaco, livello di sudorazione, etc.).

I dati emersi ed elaborati dall’applicazione restituiscono informazioni utili al paziente che impara a conoscere e riconoscere le situazioni di verbalizzazione per lui più ansiogene e per il clinico che, su risultati oggettivi e non frutto di autovalutazioni, può impostare un piano di trattamento personalizzato e monitorarne l’andamento, in un contesto ecologico.

L’applicazione, ancora in fase di sperimentazione, è stata presentata alla IV edizione dell’International Conference on Stuttering (ottobre 2021), primo convegno mondiale sulla Balbuzie in Italia; mentre i risultati del suo utilizzo sono oggetto di numerose pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali.

ARTIS

L’ultima edizione del Maker Faire ha costituito la cornice dell’incontro tra e SONY CSL, spin off della Sony Corporation, nata nel 1988 con l’obiettivo di realizzare tecnologie che avessero un impatto sociale positivo.

Insieme, nel corso di questo anno, abbiamo dato vita all’interfaccia ARTIS, una piattaforma open-source ch,e in tre step successivi, supporta i bambini e i ragazzi con difficoltà nella lettura e nella comprensione del testo, ognuno mettendo a disposizione il proprio expertise, in ambito tecnologico, SONY CSL; in ambito clinico, il CRC.

ARTIS, infatti, grazie all’intelligenza artificiale, consente di visualizzare il significato delle frasi del testo, accessibile – nel caso di difficoltà tecniche di lettura – anche attraverso la sintesi vocale, di ampliare il vocabolario, grazie a reti semantiche generate a partire da una singola parola; di lavorare sulle competenze grammaticali.

Insieme a SONY CSL, il CRC sta elaborando altri progetti sempre rivolti alla comprensione del testo già presentati a convegni di rilevanza mondiale come l’International Joint Conferences Artificial Intelligence (Vienna, luglio 2022), la principale conferenza nel campo dell’intelligenza artificiale.

Entrambi i progetti, presenti alla manifestazione in stand contigui, potranno essere fruiti dagli avventori che vorranno vivere l’esperienza di parlare davanti a una platea di 10 000 persone oppure confrontarsi con un testo, la cui comprensione sarà agevolata dall’intelligenza artificiale di ARTIS.

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Linee Guida nazionali per la Teleriabilitazione

Il CRC è tra gli attori e autori delle “Indicazioni nazionali  per l’erogazione di prestazioni e servizi di teleriabilitazione da parte delle professioni sanitarie”, redatte su impulso del Ministero della Salute. 

La pandemia da COVID-19 ha modificato inesorabilmente le nostre abitudini di vita.

Uno dei settori ad aver subito maggiori limitazioni è stato quello legato alla riabilitazione. La difficoltà di accedere ai trattamenti, infatti, ha comportato notevoli ritardi nella presa in carico di nuovi pazienti, uniti al pregiudizio, in molti casi, dell’esito di trattamenti già avviati.

La brusca interruzione dell’operato di tale settore avrebbe ostacolato, dunque, per un cospicuo lasso di tempo, diagnosi precoce e intervento tempestivo, entrambe ritenute, dalle più recenti evidenze scientifiche, azioni cruciali per il miglioramento della qualità di vita dei bambini affetti da Disturbi del Neurosviluppo e delle loro famiglie. 

Ciò ha evidenziato la necessità e l’urgenza – condivisa dal Ministero della Salute e dalle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano – di fornire indicazioni uniformi sull’intero territorio nazionale per l’erogazione delle prestazioni a distanza, estendendo e riconoscendo la pratica medica e assistenziale oltre gli spazi fisici deputati all’erogazione in forma tradizionale di numerose prestazioni sanitarie. 

L’Accordo per le linee guida

A questo scopo, è stato redatto un documento che regolamentasse, a livello nazionale, l’attività di riabilitazione a distanza a cura gruppo di lavoro Telemedicina della Cabina di Regia NSIS (Nuovo Sistema Informativo Sanitario), sulla base di una proposta avanzata dal Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali in collaborazione con il Gruppo di consensus nazionale sulla teleriabilitazione e la teleassistenza e con il supporto della Segreteria Scientifica della Presidenza dell’Istituto Superiore di Sanità.

Tra i fautori dell’Accordo sulle “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni e servizi di teleriabilitazione da parte delle professioni sanitarie” vi è il CRC che, insieme ad altre strutture e associazioni, tra i principali attori del panorama clinico nazionale con esperienza nell’ambito della riabilitazione a distanza, ha dato il suo contributo nel Gruppo di Consensus. 

La proposta di Accordo è stata presentata lo scorso 18 novembre 2021, durante la Conferenza Stato Regioni ed è in attesa di approvazione. 

Obiettivo del documento è quello di favorire, in ciascuna regione, l’implementazione di percorsi di presa in carico a distanza, secondo modelli organizzativi e metodologie uniformi e condivise dalle realtà parte della consensus che, attraverso periodiche sedute di confronto, hanno messo a disposizione la propria expertise, affinata nelle fasi più critiche dello scenario emergenziale. 

L’esperienza DEL CRC nel campo della teleriabilitazione

Il CRC, sin dalla proclamazione del primo lockdown, mettendo a frutto la propria esperienza – il nostro Polo Apprendimento già prevedeva la modalità a distanza all’interno di alcuni progetti terapeutici – e le esperienza maturate da altre realtà a livello mondiale, ha messo a punto la propria offerta, garantendo la continuità terapeutica alla maggior parte dei bambini in carico presso il CRC. Tutta l’attività è stata spostata online, con la dovuta riorganizzazione dei servizi, e i colleghi sono stati gradatamente formati all’utilizzo di questa modalità, in Italia, ancora poco diffusa. 

Il CRC si è preoccupato poi, già a giugno 2020, di diffondere le conoscenze acquisite nei mesi precedenti, attraverso l’organizzazione di una web-conference gratuita che ha diffuso in Italia le buone prassi messe a punto dalle nostre équipe e dai colleghi stranieri, esperti nella riabilitazione a distanza delle diverse patologie che interessano il Neurosviluppo. La web conference ha avuto un grande successo, raggiungendo picchi di 800 persone collegate contemporaneamente. 

Tra il 2020 e il 2021, il Centro ha portato, per la prima volta in Italia, l’unico corso riconosciuto dall’American Speech-Language-Hearing Association (ASHA) sulla Riabilitazione a distanza, curato dal Waldo County General Hospital del Maine. Il corso ha rilasciato a più di 50 logopedisti un certificato di competenza dell’utilizzo della telepratica.   

PROSPETTIVE FUTURE

Ad oggi, che ci siamo lasciati alle spalle la fase acuta della pandemia, il Centro continua ad utilizzare la riabilitazione a distanza, integrandola con la tradizionale modalità in presenza, a seconda delle esigenze del bambino e della famiglia, e su indicazione del medico responsabile di progetto. 

La riabilitazione a distanza costituisce, ad oggi, una possibilità in più per lo specialista e per il bambino e la famiglia che possono usufruire di modelli organizzativi integrati, utili all’attività di prevenzione e promozione della salute e all’ottimizzazione dei percorsi di presa in carico. 

IG: @crc_centroricercacura

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Officina della genitorialità: 5 incontri online per promuovere il benessere familiare

Nelle prossime settimane, prenderà il via l’iniziativa Officina della genitorialità, volta a promuovere la qualità delle relazioni interpersonali all’interno e all’esterno del nucleo familiare.

Officina della genitorialità rappresenta la seconda fase del “Progetto di promozione del benessere psicologico e relazionale delle famiglie”, promossa dall’ associazione ConFABULA, insieme al Municipio Roma IX, alla Consulta della Cultura del IX Municipio e alla Biblioteca Laurentina.

Officina della genitorialità: un focus sull’attaccamento sicuro

A partire dal prossimo 18 novembre 2021, avrà inizio un ciclo di cinque incontri online durante i quali gli specialisti del CRC affronteranno tematiche utili alle famiglie per la costruzione di rapporti efficaci volti a costruire un benessere diffuso e duraturo a beneficio anche delle generazioni future.

Gli incontri saranno proiettati in diretta sui canali Facebook e Instagram del Centro, ogni giovedì dalle 19:30 alle 20:30 (scarica il calendario completo).

Nel corso di questi appuntamenti, moderati dalla dott.ssa Giulia Armani, il dott. Alessandro Minutiello e la dott.ssa Chiara Pirisi, avremo modo di approfondire la teoria dell’attaccamento sicuro e i suoi vantaggi evolutivi.

Si tende spesso, da genitori, a riproporre schemi vissuti, acquisiti e introiettati da bambini. Tali pattern finiscono per essere trasmessi alle generazioni future, condizionandone in modo significativo lo sviluppo. Pertanto, la costruzione di una relazione empatica e funzionale, fondata sull’ascolto e sulla comprensione reciproci, risulta fondamentale per sviluppare nel bambino, nel breve e lungo periodo, un senso di sicurezza profondo e inattaccabile dall’esterno.

Ogni figura genitoriale si contraddustingue per uno stile di attaccamento specifico. Durante questi incontri, quindi, impareremo a riconoscerne le caratteristiche e le impronte emotive che i diversi stili possono lasciare nella vita del bambino.

Genitori e figli: una delicata regia

Come accennato, Officina della Genitorialità rappresenta il prosieguo di un progetto, che ha visto nella sua prima parte – avviata a fine settembre e tenutasi presso il Centro Culturale Elsa Morante – incontri di discussione a seguito della visione di tre film, selezionati dai nostri specialisti: Gifted, Wonder e Il Castello di Vetro.

Genitori e figli: una delicata regia ha dato modo alle famiglie che hanno aderito all’iniziativa di scoprire, guidate dai Neuropsichiatri e Psicologi, le diverse tipologie di legame e i diversi meccanismi che possono instaurarsi nella dinamica genitori e figli.

Nello specifico, attraverso la visione di Gifted abbiamo avuto modo di confrontarci con due stili genitoriali opposti: il primo attento ai bisogni del bambino e l’altro guidato esclusivamente dalle aspettative della figura di accudimento. Wonder ci ha mostrato, invece, una tipologia di famiglia esempio di attaccamento sicuro, dove entrambe le figure genitoriali lasciano libero il bambino di mettersi alla prova e scoprire le proprie potenzialità, garantendo la propria presenza, senza mai sostituirsi a lui. Il castello di vetro, che ha chiuso la programmazione, ha portato alla nostra attenzione un modello di attaccamento disfunzionale che, abbiamo visto perpetrarsi e ripercuotersi anche in età adulta e sulle generazioni future.

Giovedì prossimo, 18 novembre 2021, riprenderemo il nostro viaggio all’interno del mondo della genitorialità. Affronteremo, guardandoli da altri punti di vista, temi già trattati e ne indagheremo degli altri. Vedremo filmati e ascolteremo i nostri specialisti che, sempre con un taglio pratico, ci daranno spunti e strumenti per costruire relazioni funzionali volte ad alimentare il benessere all’interno della famiglia.

IG: @CRC_Centroricercaecura

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Settimana Nazionale della Dislessia 2021

In occasione della Settimana Nazionale della Dislessia, dal 4 al 10 ottobre 2021, il CRC ha pensato una serie di appuntamenti rivolti alle famiglie.

Ogni giorno, gli specialisti del Polo Apprendimento del Centro saranno online, in diretta o attraverso videoregistrazioni, per approfondire specifiche aree tematiche legate al Disturbo.

Abbiamo riservato, nel corso della settimana, alcuni spazi alle testimonianze dei nostri ragazzi che ci racconteranno la dislessia dal loro punto di vista.

Per conoscere le date dei vari appuntamenti, potrete scaricare qui la locandina dell’evento; mentre per prenotare il vostro posto al laboratorio esperienziale sugli strumenti compensativi del 7 ottobre, scriveteci all’indirizzo comunicazione@crc-balbuzie.it.

 

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CRC Football Tournament

Domani, 27 luglio 2021, alle 19:30, presso lo Sporting Eur, in Via Di vigna Murata 90, si terrà il primo incontro del CRC Football Tournament, torneo di calcetto che vedrà contrapposte le squadre delle Vecchie Glorie e delle Giovani Promesse, formate rispettivamente dagli specialisti del Centro e dai nostri bambini.

Purtroppo, il numero di posti sugli spalti è limitato e – nel rispetto delle norme anti covid – abbiamo già raggiunto la capienza prevista; proprio per questo, tenendoci che entrambe le squadre ricevano il giusto e meritato supporto, abbiamo chiesto ai nostri bambini di partecipare alla composizione di uno striscione.

Per il resto, documenteremo l’evento sui nostri canali Social, quindi seguiteci e fateci sentire, pur da lontano, il vostro calore.

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Un training teatrale per aumentare l’efficacia comunicativa

Circa un mese fa, si è concluso il percorso “CORPO, VOCE ED EMOZIONI: training teatrale per aumentare l’efficacia comunicativa” tenuto dalla dott.ssa Diletta Vedovelli, logopedista del CRC afferente al Polo balbuzie, in affiancamento al percorso riabilitativo dei bambini che balbettano d’età compresa tra i 6 e gli 9 anni.

“Il nostro percorso – racconta la dott.ssa Vedovelli – è iniziato a febbraio, con la brina sui vetri delle finestre e i maglioni a collo alto. Di quel periodo, conservo il ricordo dii visi intimoriti e curiosi per la novità e le ore passate al telefono con le terapiste per calibrare ogni attività in base alla reale necessità clinica dei piccoli pazienti”.

MIDA – SP

Il percorso nasce all’interno del MIDA-SP (Multidimensional, Integrated, Differentiated, Art-mediated – Stuttering Program), approccio di intervento ideato dalla prof.ssa Donatella Tomaiuoli e il suo staff, avente come obiettivo la presa in carico globale della persona che balbetta in età scolare e adulta. Il programma riabilitativo, multidimensionale e individualizzato, prevede l’utilizzo di una o più attività arte-mediate, tra cui il percorso teatrale con rappresentazione finale e il doppiaggio di film.

CORPO, VOCE ED EMOZIONI

Quest’anno, per via del COVID e del distanziamento sociale – si è dovuto ripensare a molte delle attività proposte al Centro. In luogo del percorso teatrale, i bambini sono stati coinvolti in un training in cui si è lavorato sul corpo, come via preferenziale della comunicazione non verbale, sulla voce, sull’espressività.

training teatrale

Diletta Vedovelli è logopedista e attrice professionista e il training è frutto della sua formazione e della sua esperienza, in ambito clinico e in quello teatrale e cinematografico.

L’obiettivo del percorso non era lo spettacolo teatrale, ma: “un giorno – prosegue la dottoressa – Tommaso ha detto “Senti ma…quando saremo pronti, secondo te, lo possiamo fare uno spettacolo vero?? Proprio su un palco??”…”

E così è stato: sabato 5 giugno2021, dopo 4 mesi di incontri online, sette bambini sono saliti sul palco virtuale delle loro camerette e, ognuno dalla propria finestra di ZOOM, dinnanzi a un pubblico di amici, logopediste e parenti, sperimentando vari ruoli, a turno, ha presentato e interpretato scenette di vario tipo.

BAMBINI E GENITORI: UN GIOCO DI SQUADRA

Nell’ultimo mese – non previsto, ma richiesto a gran voce – si è pensato di coinvolgere i genitori che sotto la guida esperta dei bambini, e la supervisione di Diletta, si sono lasciati coinvolgere in situazioni in cui era richiesta la loro partecipazione attiva.

“È stata un’esperienza bellissima – racconta una mamma – trovarsi faccia a faccia con il loro entusiasmo e guardare da vicino quanto i nostri figli fossero diventati spigliati ci ha dato una gran forza, quella necessaria ad abbattere l’imbarazzo. Ci siamo divertiti! Insieme.”

L’anno prossimo – nella speranza di riaprire le porte della nostra sala teatro – il percorso “CORPO VOCE ED EMOZIONI” diverrà parte integrante del percorso. I bambini, alla fine, potranno calcare il palcoscenico di un teatro vero e provare quell’emozione unica dell’entrata in scena, quando cala il silenzio, le luci pian piano si alzano, il sipario si apre e si parte!

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